ORATORIO DEI BIANCHI A PALERMO

Ingresso gratuito
Eterno Padre di Giacomo Serpotta

L’imponente Oratorio dei Bianchi, eretto nella seconda metà del XVI secolo e rinominato nel 1686 in seguito a un devastante incendio, si presenta come un gioiello architettonico a Palermo. Le sue facciate esterne sono caratterizzate da robuste archeggiature e bugnate nel primo ordine, impreziosite dalle decorazioni delle chiavi con mascheroni in pietra. Al secondo ordine, paraste prominenti incorniciano le classiche aperture, mentre una balconata continua in ferro corre lungo la fascia marcapiano, conferendo un’elegante armonia al complesso.

 

L’edificio include, al suo primo livello, l’antica chiesa della Vittoria, eretta sul sito di un’antica porta attraverso la quale i condottieri normanni fecero il loro ingresso in città nel maggio del 1072. Per commemorare questo avvenimento, fu eretta una cappella dedicata all’immagine della Madonna della Vittoria. L’Oratorio fu commissionato dalla Compagnia del SS. Crocifisso, conosciuta come dei Bianchi per l’abito di tela bianca che indossavano, la quale si dedicava all’accompagnamento dei condannati a morte verso la loro esecuzione.

 

All’interno, lo sguardo è catturato dagli splendidi stucchi serpottiani, dalle statue tardo barocche e dalle opere classicheggianti dei secoli XVII e XVIII. Alle spalle della vasta sala oratoriale, la più ampia della città, si aprono due sale destinate all’esposizione di manufatti plastici dei secoli XVII e XVIII. Proseguendo, si giunge al sontuoso “Salone Fumagalli”, originariamente destinato alle riunioni dei confrati, interamente decorato con affreschi trompe l’oeil realizzati da Gaspare Fumagalli nel 1776, che firmò l’opera con il suo nome, conferendo al luogo un’atmosfera di grande fascino e ricercatezza.

Back to top
it_ITItaliano