
Fu il Conte Stefano Cottone, IV signore di Bauso, a far costruire nel 1590 il primo borgo che ha forma di castello a difesa dalle incursioni da terra e dal mare. Le dimensioni e la fattura dimostrano che l’edificio era solo una residenza secondaria dei Cottone, mentre la fortificazione vera serviva anche ai cittadini del borgo come rifugio nel caso di attacchi da parte di corsari barbareschi, a quell’epoca frequenti in tutta l’isola.
L’edificio, a due elevazioni, presenta grandi finestre e una porta d’ingresso sul lato nord. Anche all’interno la distribuzione degli ambienti, l’atrio, le scale, la tessitura delle murature, ripetono schemi di edifici residenziali. La cinta muraria e i baluardi angolari possono considerarsi soltanto elementi tipici del Castello, ma privi di qualsiasi cautela difensiva.
Estintasi con il Principe Carlo la famiglia Cottone, tutti i beni furono acquistati nel 1819 dalla famiglia Pettini, che arricchirono l’edificio di rilievi marmorei e busti con ritratti di antenati. Si deve a loro anche la creazione intorno al castello di uno splendido “Giardino all’italiana” per la cui costruzione sono state utilizzate pietre di colore diverso e vetri multicolori. Al suo interno insiste un laghetto artificiale, habitat favorevole di diverse varietà di piante acquatiche, le grotte “Inferno”, “Purgatorio” e “Paradiso” e opere artistiche di pregio come la “Fontana dei quattro Leoni” attribuita allo scultore fiorentino Giovanni Angelo Montorsoli.
Il castello è stato riaperto al pubblico nel 2003.





